Originariamente inviato da Gidan 89
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Assassination Nation
Ma insomma qualcuno doveva pur farlo il film definitivo sul fappening, bisognava solo vedere chi e come. Chi è il figlio di Barry Levinson, uno che deve aver imparato a gestire la macchina da presa da quando era nella culla e si vede, lo fa a meraviglia e in maniera del tutto naturale. Per dire, c’è un piano sequenza (che NON è fine a se stesso, andrebbe sempre specificato ogni volta che si scrive “piano sequenza”) che ricorda vagamente quello della casa delle lesbiche di Tenebre che è qualcosa di enorme, la mia mascella non si è ancora ripresa. La recensione dei 400 Calci dice tutto, ma proprio tutto, non andrebbero letti se si ha l’ambizione di buttar giù qualche riga perché arrivano sempre per primi e meglio. È vero, parte come un teen movie ambientato alle superiori, ci sono quattro ragazze tra le quali un transgender e una nera: sembra la fiera del politically correct e invece va tutto a puttane, si passa da un registro all’altro con un sentore di Apocalisse che solo nei romanzi di Bret Easton Ellis. Che poi l’Apocalisse in effetti arriva nella maniera più ridicola possibile ma funziona, da un certo punto in poi avrebbe funzionato qualsiasi cosa e Levinson Jr. lo sa e infatti la butta completamente di fuori. C’è anche La notte del giudizio, quella che avrebbe dovuto sempre essere però. Un filmone.
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